Filippine

Al confine tra l'area dell'Indo-Pacifico (Mar Cinese meridionale) e l'Oceano Pacifico, incontriamo le oltre settemila isole ed isolette, dislocate da nord a sud per circa duemila chilometri, che costituiscono l'Arcipelago delle Filippine.
Il suo nome fu coniato in onore del re di Spagna Filippo II, quando, intorno all'anno 1500, le guarnigioni spagnole capitanate da Ferdinando Magellano, attratte dalla prospettiva di ricchi traffici commerciali, cominciarono a frequentare quelle terre.
La storia delle Filippine non annovera tra le sue pagine importanti regni o ambiziosi generali, ma soltanto una serie di piccoli sultanati e monarchie.
Non esisteva un potere centrale fino all'arrivo dei primi colonizzatori asiatici, a cui seguirono europei e messicani, definiti conquistadores, ed infine americani.

Solo dal 1946 esiste la Repubblica delle Filippine con capitale Manila, la lingua ufficiale è il tagalog ma sono molto diffusi inglese e spagnolo. Malgrado in tempi remoti le Filippine e le loro varie etnie avessero frequenti contatti con le popolazioni asiatiche, la religione più praticata è quella cattolica, retaggio della dominazione spagnola, testimoniata dalle feste che si consumano per le vie di Manila annualmente. Solo nel sud del paese viene praticato il culto mussulmano, unica area dove si trovano moschee e minareti.

Anche la cucina locale, paradossalmente, ha poca attinenza con quella della vicina Asia. Non si trovano infatti piatti aromatizzati con curry e satay. E’ invece caratterizzata da un mescola nemmeno troppo piccante, che associa la fantasia culinaria cinese a quella tradizionale spagnola e quella ascetica locale. Solo in alcune zone viene utilizzato il peperoncino rendendo così qualche piatto più piccante del solito. Il riso è la base dell'alimentazione. I filippini lo consumano in grande quantità insieme a pesce, molluschi, crostacei, verdure, e cocco, che spesso è impiegato sia come base per numerosi piatti anche per la produzione della squisita bevanda locale: il "lambanog".

Le Filippine rappresentano la sommità di una catena montuosa parzialmente sommersa, parte della cordigliera compresa tra l'Indonesia ed il Giappone. La loro genesi ha inizio alla fine delle ere glaciali, quando ampi movimenti diedero il via ad un processo geologico di frantumazione delle piattaforme continentali. Ancora oggi la situazione sismica, reminescenza delle origini, è viva nelle Filippine, le quali annoverano tra le varie vette, oltre una dozzina di vulcani attivi. Questo a conferma che l'intero arcipelago è legato in qualche modo alla leggendaria catena di fuoco, che collegava le isole Aleutine fin giù con la Terra del Fuoco, per poi risalire lungo la Nuova Zelanda e raggiungere il Giappone passando attraverso l'Indonesia.

L'esaltazione massima di questi sconvolgimenti vulcanici, si riscontra nelle varie fratture presenti tra le croste terrestri indo-pacifiche, di cui ne è prova la depressione di Mindanao che, con una profondità di oltre diecimila metri, si pone tra le fosse più profonde del mondo. I fenomeni che susseguirono all'attività vulcanica, facendo abbassare il livello del mare, consentendo la migrazioni di flora e fauna tra una terra e l'altra attraverso corridoi, simili a ponti, che le mettevano in comunicazione. Queste metamorfosi terrestri hanno favorito l’insediamento di animali tipici del Borneo, delle Celebes e addirittura di Taiwan; uccelli della Nuova Guinea o piante come il pino dell'Himalaia, che si osserva nelle aree a nord dell'arcipelago. Non solo sulla terraferma avvenivano rimescolamenti di specie animali e vegetali, ma anche in mare, tanto è vero che pesci peculiari di Sumatra, del Borneo e della Nuova Guinea si ritrovano anche tra i fondali delle Filippine.

Luoghi ideali per la conoscenza e l'osservazione dell'ambiente sommerso filippino sono le isole di Cebu e Bohol,situate a nord di Mindanao e facenti parte dell'arcipelago delle Visayas. Cebu la maggiore delle isole dell'arcipelago delle Visayas è conosciuta anche come la città regina del sud, grazie al fiorente sviluppo delle attività commerciali che da secoli vi si svolgono. L'originario insediamento etnico degli Zubu vantava già intensi traffici, ancor prima che vi sbarcasse Magellano.
Numerose le sorgenti termali, grotte e cascate che adornano l’isola a ovest della costa. Suddiviso per zone, il territorio interno dell'isola è prevalentemente collinare, a nord e nord-ovest i rilievi scompaiono lasciando il posto a spiagge, mentre a sud si trova la zona più interessante per l'attività subacquea in quanto è presente un'area marina protetta.

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